Libro commemorativo del Centenario

È uscito un meraviglioso libro riguardante questi cento anni - per motivi di bagaglio a mano aereo non sono ancora riuscito a leggerlo come vorrei, ma dandogli un'occhiata è davvero bello, specie come foto e "completezza" dell'opera.

Dovrebbe essere questo (dal sito gorgionadaeditore.it):

MASERATI UN SECOLO DI STORIA



Gianni Cancellieri, Luca Dal Monte, Cesare De Agostini, Lorenzo Ramaciotti
MASERATI UN SECOLO DI STORIA Il libro ufficiale

Prezzo: € 50,00 € 42,50 (Sconto 15%)
Formato: 26.5x29.5 - Pagine: 360 - Foto: 486 in b/n e 262 a colori - Cartonato con sovraccoperta - Testo: italiano - Collana: Marche auto
 
IN OCCASIONE DEI 100 ANNI DELLA MASERATI

Esatto!

Di sicuro si trova anche a Milano, alla libreria dell'automobile di corso Venezia, altezza via Serbelloni.

...Mazzanti vien dal mare?   

Quel particolare del tutto superfluo l'ho aggiunto proprio con la certezza che avresti abboccato...   
Và che spalla che hai!

Bel libro , sulle biturbo 6 pagine su 360, alla fine tutte le auto prodotte dalla maserati in dettaglio,  la biturbo solo il primo modello le altre non esistono si passa alla 3200

al solito....(quindi in teoria visto che cancellano più di 10 anni di storia la Maserati ha 90 anni?)...mi sa che i 10 anni li aggiungiamo alla storia della DeTomaso.....anni pestilenziali  da dimenticare 

6 su 360 un po' pochine. E non lo dice un fan sfegatato della Biturbo, tutt'altro.








Almeno 7 ci volevano

ahahahah  

cmq questi della nuova gestione non si smentiscono mai...........per fortuna che ho i miei Autocapital Biturbati.....cosi mi consolo  

Solo 6 pagine?  
Bene a sapersi.......almeno mi risparmio il 50€....  BIG docet!!!! 

io le avevo gia spese per la collezione di Autocapital...... 

racconta in maniera sufficientemente dettagliata la storia dell azienda...ma sulla parte biturbo..è vaga e superficiale..

marco flauto ha scritto:

...ma sulla parte biturbo..è vaga e superficiale..

e mi chiedo il perché........

  io non me lo chiedo più.

Il 24 di questo mese ho compiuto gli anni (42 sigh!) e mio Fratello, ben sapendo che sono un invasato tridentista, mi ha regalato il suddetto libro (tra l'altro per Natale 2012 mi aveva regalato il libro di Maurizio Tabucchi "Nel Segno del Tridente"...insomma non compro i libri Maserati, ormai ci pensa mio Fratello   ...detto ciò:

Il libro contiene alcuni errori (es:pag 74, didascalia della foto a tutta pagina, a pag 75, 2 Maserati Ghibli Open Cup del 1992!!!! quando la Ghibli II non esisteva   )

Le pagine dedicate alla Biturbo & C. in realtà sono di più: da pag 69 a pag 76, a proposito di De Tomaso e da pag 204 a pag 212, anzi, sino a pag 216, considerando le varie 222, 2.24v, 4.24v passando per la Ghibli II, la Quattroporte IV sino alla 3200Gt, ultima Maserati prodotta con un motore interamente Maserati e, soprattutto, Biturbo!

ahhh allora se ne parla!!

Ah!            

Dunque se non ho capito male, su 360 pagine, 7 pagine sono dedicate alla Biturbo e sulla figura di De Tomaso solo 12 pagine!!      

Praticamente la Domus in confronto sono dei bimbi neonati, almeno lo dicono chiaro e tondo, e' un bidone ma quantomeno un servizio sulla sua storia l'hanno pur fatto.

Ammesso e non concesso che l'era Biturbo sia stata fallimentare e non degna di approfondimento storico, dedicare archiviando in 7 pagine, cioe' il 2% dell'intero libro, il 20% della storica vita di Maserati e' chiaramente un atto denigratorio al limite dell'offesa per gli amanti del Tridente.    

Qui non c'e' dietrologia, e' un fatto; cioe' e' palese che sia cosi', non ci sono interpretazioni.
Chi scrive un libro sulla Maserati, credo, immagino conosca bene qualsiasi periodo storico del marchio; se dedica ad un ventennio di produzione, copiosissima per altro, solo 7 pagine su 360 o e' ignorante, nel senso che ignora, che non conosce quel periodo, o, se lo conosce come e' ovvio che sia, e' in malafede. Punto, non c'e' null'altro da aggiungere.

Anche in versione in inglese su Amazon.com a $59 disponibile da Marzo.
http://www.amazon.com/Maserati-Century-History-Official-Book/dp/8879115731/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1390838322&sr=1-1&keywords=maserati

La Biturbo ha rilanciato l'immagine del tridende salvando la Maserati dal tracollo. Se c'e'ancora la maserati e' grazie alla Biturbo. Perche' vi preoccupate se vi giudicano in malo modo? Voi solo sapete qual'e' la vostra forza. La Biturbo e' una grande auto.

ma quanti di voi lo hanno letto o sfogliato veramente   

Non ho letto il libro ma mi sembra comunque che alcuni dei vostri giudizi negativi siano  alquanto immeritati,specie quando si parla del numero delle pagine in modo "statistico" e non dei loro contenuti.

Se ancora conosco un po' le dinamiche di marketing del gruppo Fiat/Chrysler ( in fondo vi ho lavorato per 6 anni),mi viene da pensare che i contenuti del libro siano stati attentamente vagliati ed analizzati al fine di contribuire a creare valore intorno ad un marchio che il buon Marpionne vorrebbe portare a volumi di vendita molto ambiziosi.

Pertanto se l'era Biturbo nell'immaginario collettivo viene spesso associata ad  un periodo di transizione nella quale il blasone perse un po' del suo fascino,puo' anche essere così giustificato un minore spazio in un libro, che invece  dovrebbe esaltare ed enfatizzare la rinascita della casa del tridente a 100 anni dalla sua fondazione

a me non pare così negativo.
Certamente c'è, anche nell'introduzione di Marchionne e Wester, una sorta di ringraziamento e di nobilitazione per il fatto di essere "cuggini" della Ferracci.
Però, oggettivamente, non potevano parlare dell'era biturbo per tutto il libro.
Fra l'altro la storia è di circa 90 pagine e quindi 6 pagine su 90 non sono trascurabili, se proprio siamo a fare la statistica acritica. Ed in queste c'è la storia anche della produzione delle candele di accensione...giustamente, visto che la storia è storia.
A mio parere, e sono un figlio della Biturbo, avrebbero potuto espanderla un po' di più, ma anche fare la lista della spesa dei modelli (infiniti, invero) della serie biturbo sarebbe stato inutilmente barboso.
Quindi è stato senz'altro raggiunto un compromesso, senza peraltro negare, nascondere o sottacere l'epoca e le scelte dell'epoca.

Che poi quelle macchine (alcune) fossero da migliorare, ragazzi, diciamocelo francamente: SI, e non solo perché si storcevano le lancette.
Anche le ultime, come la Ghibli, hanno alcuni difetti congeniti indegni a mio parere di una macchina seria. Vogliamo dire che si deve girare con un alternatore di scorta? Che è cosa normale? Via, senza demonizzare la cosa, ritengo che una Coupé sia infinitamente (ahimè) più affidabile. Merito del fatto che sono passati vent'anni dalla biturbo, ma anche merito della Ferracci e di un certo spirito più attento alle esigenze del cliente, cosa che il buon De Tomaso non aveva assolutamente...
O vogliamo dire che "il miglior collaudatore è il cliente" è un principio cardine della customer care?

Sfogliando questo libro, comunque e tornando a bomba, non mi è parso assolutamente male.
Quando lo avrò letto tutto vi dirò meglio.

io penso che comunque questi problemi siano anche tipici delle auto italiane di quell epoca..e specie se prodotte in piccola serie..Non ci dimentichiamo che anche le auto dei cugini di Maranello in quegli anni avevano problemini..

Ma perché, a qualcuno l'alternatore della Ghibli pare I-taglia-no ???
Nelle Ghibli si rompono tutte parti straniere....sic...

si, ma insomma...
il fatto che anche altri avessero dei problemi non assolve certo la Maserati da aver commesso degli errori.
e comunque le parti che si rovinavano le hanno scelte sempre loro...
via...

Charlie ha scritto:

Non ho letto il libro ma mi sembra comunque che alcuni dei vostri giudizi negativi siano  alquanto immeritati,specie quando si parla del numero delle pagine in modo "statistico" e non dei loro contenuti.

Pertanto se l'era Biturbo nell'immaginario collettivo viene spesso associata ad  un periodo di transizione nella quale il blasone perse un po' del suo fascino,puo' anche essere così giustificato un minore spazio in un libro, che invece  dovrebbe esaltare ed enfatizzare la rinascita della casa del tridente a 100 anni dalla sua fondazione

Mah, per quel che riguarda l'ultimo punto Maserati oggi viene rilanciata guardando proprio quel periodo
storico, l'era della biturbo appunto; a maggior ragione ritengo che debba essere considerata una parentesi importante di Maserati come tutti gli altri, ne piu' , ne meno.

Parlare per 10 pagine della vita dei fratelli Maserati e' sicuramente interessante, dedicare 2 su 10 pagine dell'era De Tomaso all'incontro tra Pertini e il Drake anche ma per esempio NON accennare minimamente alla Ghibli II o alla Barchetta forse la si potrebbe considerare una pecca.

I giudizi espressi da taluni sono dettati da una falsa indicazione in quanto in realta' le pagine sono un centinaio in cui si parla delle autovetture prodotte e non 360; i contenuti sono importanti se lo spazio per cui parlarne e' sufficiente.

Ho letto con piacere le prime 50 pagine e quelle che riguardano De Tomaso e l'era biturbo e tutto sommato ho scoperto cose che non sapevo sui primissimi anni di vita del marchio, interessante.

Il mal di pancia mi verra' quando parleranno dei veri salvatori del marchio, gli Agnelli e i Montezemoli   

Charlie ha scritto:

Se ancora conosco un po' le dinamiche di marketing del gruppo Fiat/Chrysler ( in fondo vi ho lavorato per 6 anni),mi viene da pensare che i contenuti del libro siano stati attentamente vagliati ed analizzati al fine di contribuire a creare valore intorno ad un marchio

Vagliati e analizzati, si spera non a senso unico, cioe' non pro domo loro; d'altronde quando si parla di Fiat bisogna essere non attenti, di piu'.  

La cosa che mi fa strano è che alcuni sparano a zero su questo libro senza nemmeno averlo sfogliato...

E pensare che, di tante pubblicazioni di questo tipo, mi sembra che questa sia quella che ha riservato alla Biturbo i giudizi migliori...

In questo libro la Biturbo riceve più elogi che critiche, delle quali le poche presenti sono rivolte non al progetto in sè, ma alla fretta ed ai condizionamenti con cui è stato avviato.

Per la prima volta ho visto esprimere sulla Biturbo un giudizio globale lucido e sereno, privo dei soliti luoghi comuni e soprattutto talmente realista da poter essere difficilmente oggetto di contestazioni.

In sostanza si dice che la Biturbo era un'idea geniale a livello commerciale ed aveva delle qualità tecniche e stilistiche di rilievo, ma che il progetto è stato tradito dalla fretta...una visione che credo sia condivisibile anche dal più grande fan della Biturbo.